La chiusura degli impianti di rifornimento dei carburanti è in programma per i giorni 24 e 25 giugno.
Lo sciopero riguarderà i distributori sia su rete ordinaria che su quella autostradale ed è stato proclamato unitariamente dalle organizzazioni di categoria Faib, Fegica e Figisc.
La decisione dello stato di agitazione è stata presa dopo un anno esatto dalla sottoscrizione di uno specifico Protocollo dIntesa tra la Categoria ed il Ministro Scajola determinante per concludere positivamente la Procedura dinfrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti dellItalia.
Tutti gli impegni assunti formalmente dal Governo si legge in una nota avrebbero dovuto riformare il settore e garantire anche per i Gestori condizioni di equità, di maggiore concorrenza e di modernizzazione della rete distributiva,. Invece trascorso un anno sono rimasti lettera morta.
Disatteso anche il tavolo delle regole del petrolio proseguono i rappresentanti delle organizzazioni di categoria – ripetutamente annunciato. E per finire non sono stati mai avviati gli interventi legislativi finalizzati a rendere possibile la nascita di attività diverse e collaterali allinterno degli impianti di rifornimento dei carburanti.
Nonostante il senso di responsabilità dimostrato dalla categoria e la collaborazione sulla vicenda comunitaria, il Governo non ha ancora corrisposto gli interventi fiscali riconosciuti ai gestori in funzione del loro ruolo di esattori.
Per questi motivi – conclude la nota – i gestori incroceranno le braccia per difendere e affermare il legittimo diritto a continuare ad esercitare la propria attività. Un diritto compromesso anche dai comportamenti dellindustria petrolifera.
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