“La situazione per le aziende del mondo dell’Animazione Turistica e Territoriale è diventata insostenibile. In particolar modo per la mancanza di linee guida certe, specialmente per il ramo turistico, nonostante le strutture ospitanti abbiano già riaperto e diverse aziende si siano letteralmente avventurate nella realizzazione di servizi, rischiando comunque vista la poca chiarezza delle regole generali”.
E’ quanto afferma in una nota Salvatore Belcaro, Presidente FIAST Confesercenti.
“Stiamo parlando di un settore – prosegue Belcaro – che su tutto il territorio italiano coinvolge circa 600 imprese per il ramo Turistico e circa 900 per il ramo Territoriale, di cui il 75% formato da micro e piccole imprese e il 20% da medie imprese. Nel Turistico si toccano punte massime di occupazioni di circa 50.000 Animatori (periodo di alta stagione – agosto) e circa 10.000 nel Territoriale (con il 60% degli operatori con una discontinuità lavorativa dovuta all’intermittenza degli eventi, prettamente organizzati nel fine settimana). Il fatturato medio dell’intero settore di Animazione Turistica e Territoriale è valutato intorno ai 150 milioni di euro”.
“Sono numeri che non possono passare inosservati – afferma il presidente – poiché collegati ad una vasta platea di piccoli imprenditori che, in questo momento di difficoltà, non sanno come sostenere le spese fisse, con i flussi di cassa ridotti a zero ed una frequente impossibilità di accesso al credito dovuta alle garanzie che, comunque, le banche continuano a richiedere, senza contare che indebitarsi ulteriormente non rappresenta la vera soluzione se non ci sono prospettive di ripartenza a breve termine”.
“Nonostante le diverse richieste portate sui tavoli delle Istituzioni con Assoturismo – sottolinea Belcaro – ad oggi non abbiamo ricevuto una singola direttiva o un sostegno specifico per il nostro settore. E riteniamo inutile continuare a dire che “si può ripartire” quando le regole, almeno per settori simili, risultano talmente restrittive da non permetterne una reale ripartenza (es. divieto di animazione in spiaggia, obbligo della distanza di sicurezza, ma sugli aerei no)”.
“Questa situazione sta diventando quasi una “beffa” nei confronti di chi vorrebbe lavorare con regole certe – conclude Belcaro – ma non viene messo in condizione di farlo. Abbiamo necessità urgente che le Istituzioni preposte, MIBACT e Conferenza delle Regioni, prendano in considerazione seria il nostro settore, che ci diano risposte certe ed univoche, per poter garantire un corretto svolgimento del nostro lavoro e tutelare la vacanza di milioni di persone anche per il tempo ludico di cui si occupa da 70 anni l’Animazione Turistica”.