Il green pass mette a rischio le fiere e le sagre: molti comuni, preoccupati dalla difficoltà legate ai controlli sui certificati vaccinali, sono pronti ad annullarle. A lanciare l’allarme è ANVA, la confederazione del commercio su aree pubbliche Confesercenti.
“Fiere e sagre – spiega Maurizio Innocenti, Presidente nazionale di ANVA – sono le uniche attività all’aperto ad essere state sottoposte all’obbligo di Green Pass. Un obbligo che si sta già configurando come l’ennesimo duro colpo per il nostro settore: avevamo già denunciato l’impossibilità di condurre controlli
durante le sagre e le fiere, che spesso si svolgono nei centri cittadini tra i palazzi dei residenti. Adesso se ne sono accorti anche i Comuni: molti hanno rinunciato ad organizzarle, o peggio ancora sono pronti ad annullarle, proprio per le difficoltà legate ai controlli. Nei luoghi all’aperto, dove ci sono molteplici accessi, è estremamente complesso effettuare questo tipo di verifiche. Inoltre, riteniamo che il decreto non faccia chiarezza su a chi spetti la responsabilità dei controlli”.
“Auspicavamo che il periodo estivo potesse rappresentare un momento di ripresa del comparto. In questo modo stiamo vedendo sfumare pure questa speranza. Questo anno e mezzo di pandemia – conclude Innocenti – ha messo a dura prova le 200mila imprese del settore: ogni giorno di inattività ha fatto sparire 27 milioni di euro di fatturato. Molti ambulanti hanno scelto di cessare l’attività: stiamo parlando di intere famiglie che non hanno più un lavoro. Confidavamo in questi eventi per dare slancio alla ripartenza: la loro cancellazione porterà ulteriori danni economici non solo al nostro settore, ma anche alle realtà territoriali. Per Anva la tutela della salute e gli strumenti che consentono di attuarla sono essenziali, avevamo bisogno di più tempo per organizzarci. Invece, a pochi giorni dall’avvio del mese più importante per questo tipo di manifestazioni è impossibile. Un’occasione di ripresa persa”.