Un emendamento al decreto PNRR prevede sanzioni per chi non accetta i pagamenti pos, vale anche per i professionisti. Dal 1 gennaio 2023 scatta la novità. Confesercenti intervenire presto su commissioni.
Secondo quanto prevede un emendamento al decreto PNRR, dal 1° gennaio 2023 chi non accetta pagamenti tramite POS sarà multato.
L’emendamento approvato nel corso della seduta del 13 dicembre 2021 presso la Commissione Bilancio della Camera recita quanto segue:
“A decorrere dal 1° gennaio 2023, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Per le sanzioni relative alle violazioni di cui al presente comma si applicano le procedure e i termini previsti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, a eccezione dell’articolo 16 in materia di pagamento in misura ridotta. L’autorità competente a ricevere il rapporto di cui all’articolo 17 della medesima legge n. 689 del 1981 è il prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione. All’accertamento si provvede ai sensi dell’articolo 13, commi primo e quarto, della citata legge n. 689 del 1981”.
Sanzioni per chi rifiuta i pagamenti POS:
In sostanza la disposizione prevede l’applicazione di una sanzione
• per un importo fisso pari a 30 euro;
• per un importo del 4% calibrato in relazione al valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento con POS.
• per chi, anche se si tratta di professionisti, non accetta i pagamenti tramite POS.
A riguardo si ricorda che ai sensi dell’articolo15 comma 4 del Dl 179 del 2012 i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi anche professionali avrebbero dovuto accettare dal 1 giugno 2013 (come recita la norma) pagamenti effettuati attraverso carte di debito e carte di credito. Questo obbligo non prevedeva però alcuna sanzione.
In merito all’emendamento il commento di Confesercenti Arezzo con il suo presidente provinciale Mario Landini è netto:” Questo emendamento comporterà solo un ulteriore aggravio per le imprese, mettendo in difficoltà le attività del commercio e dei servizi più piccole e caratterizzate da margini molto stretti – come i distributori carburanti, i tabaccai, i bar – proprio nel momento in cui la spesa delle famiglie nei negozi è tornata in stallo. Un accanimento che pare inutile, visto che tra il 2014 ed il 2020 i POS nelle imprese sono praticamente raddoppiati, passando da 1,8 a 3,4 milioni (+90%). Se l’obiettivo vuole essere quello di favorire davvero la moneta elettronica allora si abbassino i costi di esercizio, per le imprese e per le famiglie. A partire dai piccoli pagamenti sotto i 50 euro, che dovrebbero essere esentati dalle commissioni”.
Invece in questi anni abbiamo assistito a più di un Governo, che aveva promesso un taglio delle commissioni sulle micro-transazioni. Uno ‘sconto’ che a quanto pare è stato dimenticato. Molto più semplice ‘emendare’ un nuova sanzione per chi ha le spalle piccole”.