Covid: Confesercenti Immagine e Benessere, parrucchieri e centri estetici in crisi per mancanza di personale e clientela

Covid: Confesercenti Immagine e Benessere, parrucchieri e centri estetici in crisi per mancanza di personale e clientela

Liso: “Speriamo che il green pass non peggiori le cose”.

“Siamo quasi in lockdown: un’attività su due lavora al minimo, per carenza di personale e per la riduzione netta della clientela. Lo stesso vale per i centri estetici. Questo, unito ai costi di mantenimento dei dipendenti e delle strutture, sta mettendo in ginocchio il nostro settore che, da inizio pandemia, ha perso oltre il 20% delle imprese”.

Il Presidente nazionale di Confesercenti Immagine e Benessere Sebastiano Liso torna a parlare di situazione molto critica per il suo comparto e a chiedere aiuti concreti allo Stato, perché senza dipendenti e con clientela dimezzata, per paura del contagio, non resta altro da fare che abbassare la saracinesca, agevolando chi lavora in nero.

“Tra i dipendenti in quarantena, i positivi e chi è in attesa di tampone, molti imprenditori lavorano al lumicino, sottolinea Liso. Senza contare il fatto che in molti, vista l’enorme mole di positivi e la variante Omicron, estremamente contagiosa, preferiscono non andare dal parrucchiere o dall’estetista. Ma gli affitti non diminuiscono, così come i costi di applicazione dei protocolli di sicurezza e del materiale monouso; per non parlare degli aumenti di elettricità e gas, una situazione davvero insostenibile”.

“La speranza è che ora con l’obbligo di green pass le persone si sentano più sicure dice ancora il Presidente di Confesercenti Immagine e Benessere – e tornino a farci visita regolarmente. Sicuramente dover effettuare i controlli è un impegno in più, ma ogni provvedimento che possa evitare chiusure definitive è il benvenuto. Speriamo solo non peggiori la situazione”.

“Lancio un accorato appello per nuovi ristori al settore, conclude Liso. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro, e famiglie che potrebbero restare senza reddito. Noi abbiamo il dovere di rispettare le regole, tutelare clienti e dipendenti, ma l’esecutivo ora ci deve delle risposte concrete a sostegno di un’importante parte del tessuto economico italiano”.

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