Non è il caso di abbassare la guardia

Stefan non ha tolto il cartello “prossima apertura”

Ieri mattina si sono incontrati il Direttore di Confesercenti Mario Checcaglini, il segretario di Filcams CGIL, Loretto Ricci, il segretario di Fisascat Cisl, Giovanni Marini. In contatto telefonico con le altre organizzazioni sindacali, Marco Conficconi di Uiltucs Uil, impegnato fuori Arezzo al congresso della propria organizzazione.
Dopo le rispettive prese di posizione esternate all’amministrazione comunale e alla stampa, i Sindacati si sono incontrati con Confesercenti per confrontare i rispettivi punti di vista sulla vicenda Stefan che da qualche giorno tiene banco nel dibattito cittadino.
E i rappresentanti delle imprese del commercio e quelli dei dipendenti dello stesso settore, hanno constatato di avere, sulla vicenda Stefan, le medesime vedute.
“Il rischio concreto – dicono – è che nell’area sotto le sembianze di un grande magazzino all’ingrosso, si realizzi invece una grande superficie di vendita al minuto.
La preoccupazione è la stessa per tutte le quattro organizzazioni: “la vanificazione di ogni concetto di programmazione della grande distribuzione con la conseguente apertura generalizzata degli orari nei giorni festivi”.
“Inoltre – aggiungono – c’è un ulteriore elemento che ci preoccupa. Infatti, la concreta minaccia dell’operazione Stefan, ci appare come un tentativo di voler forzare la mano sulle decisioni dell’amministrazione nel momento in cui si appresta ad approvare il regolamento edilizio e quindi anche la destinazione urbanistica dell’area ex-Lebole”.
In sostanza, ritengono che con la realizzazione di un’ampia superficie commerciale come quella prevista da Stefan, si parla di oltre 10.000 mq, si voglia dare per scontato che quella possa essere la destinazione urbanistica finale dell’area, senza che questo sia stato deciso dagli organi legittimati a farlo, cioè l’amministrazione comunale di Arezzo.
“A questo proposito – proseguono – ci hanno rassicurato le parole del Sindaco Fanfani e dell’assessore. Il loro impegno al rispetto scrupoloso della legge, è per noi una garanzia. Al tempo stessonon siamo tranquilli fino a quando l’apertura del ‘Cash&Carry’ non sarà evitata, poiché a Prato, di fatto Stefan, nonostante le varie sentenze degli organi amministrativi, continua ad essere aperta.”
Per le organizzazioni: “è importante che la città conosca la vicenda in tutti i suoi aspetti e per questo ringraziano gli organi di informazione che in questi giorni hanno trattato l’argomento”.
“Sull’operazione Stefan – concludono – non serve tacere in attesa di chissà quale soluzione. E questo anche per la semplice ragione che all’area ex-Lebole, sulla facciata dello stabile, continua a permanere il cartello con la scritta “Stefan prossima apertura”.
“Per questi motivi vogliamo avviare un ampio ed approfondito dibattito, capace di esaminare il destino delle aree produttive dimesse, affinché si ipotizzi un uso che combini gli interessi della città e al tempo stesso salvaguardi gli equilibri raggiunti dal commercio, in special modo di quello tradizionale che più di altri soffre la difficile contingenza economica.”
Perciò Confesercenti e Sindacati sollecitano un rapido incontro con l’amministrazione comunale per stabilire un’agenda di lavoro con al centro le tematiche sollevate nell’incontro.

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