Preoccupazione per gli ambulanti aretini. Sono allarmanti le notizie sulle difficoltà di vari enti locali di predisporre il bilancio 2010 e sulla concreta possibilità di procedere a sostanziali aumenti delle tariffe del suolo pubblico (Tosap) e della nettezza urbana (Tarsu).
Lulteriore aumento di costi per le aziende, dopo lepisodio del comune di Firenze che ha deliberato aumenti tra il 20-40%, crea apprensione tra gli ambulanti e su questo argomento interviene lANVA Confesercenti di Arezzo che ha già provveduto a inviare a tutti i sindaci della Provincia, una lettera per esprimere le loro perplessità.
Questi provvedimenti – ha dichiarato il presidente, Silvano Amatucci – qualora fossero attuati, andrebbero a colpire pesantemente le aziende commerciali e in particolare quelle dei mercati della nostra provincia. Per questo motivo esprimiamo la nostra preoccupazione sulleventuale adozione di tali provvedimenti. In un momento di grave crisi per il settore, occorrono infatti politiche di sostegno e supporto alle imprese. Segnali positivi e tranquillizzanti sono arrivati dallamministrazione comunale aretina. Infatti per il 2010 il Comune di Arezzo non ha adottato aumenti. Il suggerimento per gli altri sindaci è quello di seguire lesempio aretino e non quello fiorentino
Il sistema del commercio ambulante -prosegue il Presdiente Anva – rappresenta unimportante realtà della rete commerciale di Arezzo e provincia, svolgendo un ruolo sociale di servizio ai quartieri, costituendo una grande risorsa per le famiglie. Nei mercati si ricerca un costante equilibrio tra qualità e prezzo, proponendosi come unimportante alternativa al monopolio della grande distribuzione.
Se veramente lintento di alcune amministrazioni aggiunge il Presidente Amatucci – è quello di considerare il commercio su area pubblica una risorsa fondamentale per le città e per i centri storici, occorrono politiche che si pongano come obiettivo quello di rilanciare i mercati attraverso la riqualificazione delle aree ed una lotta seria contro il fenomeno dellabusivismo commerciale.
Cogliamo loccasione per rilanciare le nostre proposte – conclude Amatucci. Ci vuole un progetto complessivo capace di dare opportunità e certezze alla categoria. Di sicuro non è il momento di creare ulteriori balzelli. Le nostre proposte sono varie e siamo pronti a sederci ad un tavolo con gli enti locali, in modo da rilanciare il settore. Al contrario se arrivassero solo provvedimenti penalizzanti per la categoria, la crisi crescerebbe e come Anva non esiteremo a manifestare pubblicamente il nostro dissenso.
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