Il direttivo dell’associazione ieri si è riunito in via Fiorentina
“Un errore eliminare i parcheggi da piazza Fanfani”. Non hanno dubbi i commercianti sul futuro dell’ex parcheggio Cadorna. Ieri pomeriggio nella sede dell’associazione di categoria si è riunito il direttivo per affrontare i problemi che più stanno a cuore ai commercianti.
All’ordine del giorno anche il futuro del centralissimo parcheggio, polmone per gli automobilisti dopo l’annuncio del Sindaco Ghinelli che
ha messo in allerta gli operatori. All’incontro erano presenti il direttore Mario Checcaglini, il presidente di Confesercenti Arezzo Mario Landini e il presidente dell’area aretina Massimo Boncompagni.
“Le dichiarazioni del primo cittadino sul futuro di piazza Fanfani – spiega il direttore Checcaglini – preoccupano i commercianti perché pongono dubbi sulla destinazione a parcheggio oggi prevalente di quell’area preziosa per l’accesso dei visitatori al centro storico”.
Il dibattito in questi giorni si è invece concentrato sulle parole che vogliono abbattere il muro che ospita un’opera della Street Art facendo passare in secondo piano ciò che invece per Confesercenti è fondamentale.
“Anche in passato – ricorda il presidente Mario Landini – sono state avanzate ipotesi di ristrutturazione dell’ex Cadorna, con ipotesi di ampliamento del verde pubblico ma alla fine si è sempre riconosciuto a quell’area una vocazione principale a parcheggio ipotizzando addirittura in caso di eliminazione di parcheggi a raso, la costruzione di un alternativo e più ampio parcheggio interrato”.
Oggi che il problema è tornato attuale ecco le considerazioni. Confesercenti auspica che il dibattito ponesse attenzione oltre al futuro dell’opera di Street Art ciò che per noi è ancora più importante e che le parole del sindaco sembrano voler delineare: la cancellazione del parcheggio a rotazione, un po’ più di posti a
disposizione dei residenti e locali destinati ad attività commerciali. Il risultato sarebbe la cancellazione più o meno dei circa 500 posti a rotazione nella piazza e contemporaneamente la cancellazione di un centinaio di posti nella piazzetta a fianco della Misericordia. Una perdita di posti auto stimata di circa 600 posti che a ridosso del centro storico rappresenterebbe una barriera all’accesso dei consumatori verso le vetrine dei negozi del centro. “L’alternativa – annuncia il presidente dell’area aretina Massimo Boncompagni -, cioè il rilancio del parcheggio Baldaccio, resa possibile dalla recente acquisizione da parte del comune tramite l’azienda partecipata Atam non ci convince come alternativa a quello che si vuole cancellare”.
E all’unisono Checcaglini, Landini e Boncompagni: “intendiamo ricordare che il parcheggio alla Cadorna è nato dopo l’apertura del parcheggio Baldaccio e proprio perchè quel parcheggio non aveva risolto nessuno dei problemi che avrebbe dovuto risolvere e tantomeno quello di offrire un parcheggio ampio all’ingresso ad ovest della città compreso a chi arriva dalla autostrada”.
“Problemi non risolti – chiosa il direttore Checcaglini – nonostante la scelta di costi bassi di sosta, nonostante i tentativi di realizzare un collegamento rapito è gratuito con un bus. Il parcheggio Baldaccio nella testa degli aretini è distante dal centro e non è ritenuto utile ad utilizzarlo per raggiungere il centro, essendo distante ‘fisicamente’ dal centro: ci sono pressappoco mille passi da fare per raggiungere il Canto de’ Bacci; distante è anche nella percezione che si ha di esso tra rotonde ad alto traffico da attraversare e tratti di strada da percorrere per raggiungere il centro senza vetrine. Tant’è, quando ci fu l’opportunità di destinare piazza Cadorna alla sosta, chiusa la caserma, non si perse tempo e il successo fu rapido e indiscutibile”.
Oggi quindi le parole del sindaco per Confesercenti sembra che vogliano riportare indietro una scelta nata dalla semplice constatazione che il parcheggio Baldaccio non era la risposta ai problemi di sosta a disposizione del centro. “Insomma, se il Baldaccio – spigano i dirigenti di Confesercenti – non ha funzionato ieri non si comprende la ragione per cui dovrebbe funzionare oggi Per di più le attività economiche, in centro come fuori del centro, sono oggi enormemente più fragili rispetto al passato e non in grado di sopportare traumi conseguenti la riorganizzazione della sosta, per di più quella che di fatto, anche non volendolo, incentiva i centri commerciali fuori città. Davvero non è il momento viene da dire. Vorremmo sperare che le parole del sindaco non nascondano il disegno che abbiamo esposto, seppure le parole che abbiamo ascoltato e letto nelle interviste sembrano inequivocabili: piazza verde, più posti ai residenti. E il parcheggio viene da dire? Ma disponibili a ricrederci qualora in un incontro che a questo punto è urgente ci sia rappresentata una situazione in cui non si perdano, nel ridisegno della piazza, posti auto a disposizione del centro”.