Il fine settimana lungo di Ognissanti dà una spinta al turismo: tra il 30 ottobre ed il primo novembre le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 3,8 milioni di pernottamenti, di cui oltre 1 milione nelle città d’arte. Una performance positiva, anche se i livelli pre-pandemia, per ora, restano lontani: nel 2019 si erano registrati 4,2 milioni di pernottamenti, circa 400mila in più delle previsioni per il 2021.
È quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata sui portali on-line di promo-commercializzazione turistica.
Ne emerge un’occupazione significativa delle strutture ricettive, con il 70% delle camere disponibili online prenotato, anche se con forti differenze per tipologia di prodotto turistico. A registrare buone performance sono soprattutto le città d’arte (80% di camere disponibili online prenotate), le località termali (78%) e le aree collinari e montane (72%).
Meno intenso, invece, il flusso di prenotazioni per le località marine: i tassi di occupazione sono in media solo del 60%, nonostante la minor disponibilità dell’offerta per effetto delle chiusure stagionali degli esercizi. Stessa tendenza si registra per le località lacuali, che si attestano al 68% di saturazione delle camere disponibili sui portali. In generale l’orientamento della domanda sembra privilegiare le regioni del Nord Italia e alcune aree del Centro. Un minor interesse del mercato emerge invece per alcune regioni del Sud e delle Isole, dove i tassi di saturazione si fermano su valori assai contenuti, con l’eccezione della Basilicata che registra comunque un tasso di saturazione dell’81%.
“Dopo i buoni risultati di agosto, il ponte di Ognissanti conferma la ripartenza del settore. Si tratta però di una ripartenza a singhiozzo che non ci permette di dichiarare conclusa l’emergenza del settore: i livelli pre-pandemia sono ancora lontani”, commenta il Presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina.
“Il mercato turistico, vista la quasi totale assenza di turisti extraeuropei e la riduzione dei flussi europei, è ancora trainato dalla domanda interna, che però non offre continuità e si concentra solo nei weekend e nei ponti. C’è bisogno di fare di più per sostenere la filiera fino alla ripresa della domanda internazionale: il pacchetto dedicato al comparto all’interno del PNRR segna senz’altro un passo nella giusta direzione, ma serve una proroga delle tutele per le imprese”.