“I pubblici esercenti non sono responsabili dei rumori molesti esterni al locale messi in atto dai loro clienti”. Lo annuncia Confesercenti ai titolari di bar e ristoranti dopo che la Corte di Cassazione con sentenza del 5 marzo ha accolto il ricorso presentato da un esercente condannato dal Tribunale di Torino per il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, disponendo anche il sequestro cautelare del locale. “Un episodio che aveva messo in agitazione il settore dei pubblici esercizi – dicono da Confesercenti – e intorno al quale adesso è stata fatta chiarezza. La Cassazione ha stabilito che “l’esercente non dovrà reputarsi responsabile per schiamazzi posti in essere all’esterno del suo bar, qualora risulti essersi già attivato tramite l’esposizione di cartelli espressamente finalizzati a prevenire rumori molesti da parte di clienti ed avventori”. Con questo disposto la Cassazione ha distinto tra i rumori molesti generati dalla clientela all’interno dell’esercizio – le cui responsabilità ricadono effettivamente sul gestore – da quelli prodotti all’esterno, dei quali il titolare non ne risponderà qualora comprovi di aver esposto al di fuori del locale cartelli recanti l’invito per la clientela ad evitare rumori molesti.
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