Adeguandosi alle direttive del Governo, da ormai tre settimane le librerie sono chiuse. La ricaduta della chiusura sull’intero settore dell’editoria è stata pesantissima, a dimostrazione di quanto le librerie fisiche siano ancora indispensabili al mercato del libro.
Si legge in una nota di Sil, il sindacato librai Confesercenti.
I librai, come sempre molto creativi, si sono organizzati per accontentare i loro clienti con vendite per corrispondenza e consegne a domicilio, dimostrandosi una volta di più importanti presidi fra i negozi di vicinato. Ben consapevoli dei rischi sanitari, ci siamo adeguati alle regole introdotte, pur riconoscendo le grandissime difficoltà economiche a cui si sta andando incontro.
In cambio del sacrificio di tenere le librerie chiuse, ci è stato possibile chiedere ed ottenere i primi vantaggi economici dedicati alle piccole imprese e in particolare alle librerie. Ma non basta: è indispensabile che ci vengano concessi crediti e finanziamenti indispensabili per la ripartenza quando sarà possibile riaprire. Confidiamo che, quando le istituzioni sanitarie valuteranno che sia possibile tornare nei nostri negozi, con le dovute precauzioni, le librerie saranno fra i primi settori a poter riaprire, consapevoli del valore della lettura e della cultura nei momenti di difficoltà come quello che stiamo vivendo.