A metà settembre alcuni senatori di maggioranza avevano presentato proposte di emendamenti al DDL Bersani, che la tutta la categoria riteneva, qualora approvate, gravemente lesive per i gestori, in quanto tendenti ad abolire lart. 19 della legge 57,(orari apertura impianti) e le relative norme di regolamentazione e della contrattazione. Le sigle sindacali della categoria della Fegica-Cisl e Figisc Anisa- Confcommercio avevano deciso di proclamare immediatamente uno sciopero dei gestori da svolgersi il 10, 11 e 12 ottobre. La Faib invece pur di fronte ad un crescente disagio dei gestori, sin dallinizio ha voluto verificare i reali impegni del governo e solo dopo in caso di risposta negativa proclamare le più idonee forme di protesta compresa quella dello sciopero. Il 24 settembre, il governo durante lincontro presso il Ministero dello Sviluppo economico fra la stessa associazione e il Consigliere delegato ai temi dellenergia del Ministro Bersani, Sen. Umberto Carpi ha confermato che chiederà di ritirare gli emendamenti presentati da esponenti della maggioranza al Senato, dichiarandosi soddisfatto del testo già approvato alla Camera. Per questo motivo sono venute meno per La Faib le motivazioni che avevano portato alla proclamazione delle proteste. La Faib, rappresentata dal Vice Presidente Vicario Sergio Proietti Barsanti e dal Coordinatore nazionale dr. Gaetano Pergamo, ha espresso durante lincontro il proprio rammarico per la situazione di deterioramento dei rapporti ed ha rappresentato il disagio della categoria, le difficoltà crescenti in ordine sia alla gestione dei punti vendita che alla contrattualistica con le compagnie e soprattutto le preoccupazione che agitano la base associativa per gli emendamenti presentati in Senato che minano alla base il sistema di relazioni industriali del settore e aprono varchi ingovernabili per il futuro della categoria. La Faib ha detto chiaramente che se gli emendamenti non dovessero essere ritirati per un qualsiasi motivo la categoria saprebbe reagire duramente con un programma articolato di proteste, agitazioni e scioperi, che sarebbero lunghi e dannosi per tutto il sistema economico del paese. La Faib ha dato atto delle dichiarazioni a più riprese e in diverse sedi rese dal rappresentante del Governo, ed ha confermato la sospensione di ogni decisione affrettata di protesta, in attesa di vedere come si regolerà la maggioranza di centro-sinistra al Senato, invitando anche le altre sigle a sospendere lagitazione. La Faib ha poi messo sul tavolo un documento articolato di proposte e la richiesta di alcune modifiche che vanno in ogni caso apportate al testo del DDL Bersani approvato alla Camera e contro cui fu dichiarato lo sciopero della categoria. Le nostre proposte: lobbligatorietà della previsione di colonnine eco-compatibile sui nuovi impianti, nel rispetto del protocollo di Kyoto sulla riduzione di CO2; rendere strutturale il bonus fiscale; prevedere il lavoro dei gestori tra quelli usuranti; allargare le possibilità commerciali legate al non oil; formulare indirizzi per la qualificazione professionale del gestore sia sotto il profilo della gestione ambientale dei prodotti trattati che della sicurezza dellauto e dellautomobilista; Il rappresentante del Governo ha preso nota delle richieste della categoria avanzate dalla Faib, ricordando come su alcune questioni intervengano competenze istituzionali diverse, assicurando tuttavia il suo impegno e quello del Ministro Bersani a favorire una positiva soluzione ai problemi prospettati. Le parti si sono date atto della reciproca volontà a collaborare e a ricercare una soluzione positiva alla vertenza in atto. Apprendiamo oggi, che anche Fegica e Figisc hanno deciso di sospendere lo sciopero proclamato; restando in attesa che liter del disegno di legge riprenda il suo corso nel mese di novembre ed auspicando di giungere ad un protocollo dintesa utile ad affrontare e risolvere nel concreto le questioni poste dai Gestori ed arrivare ad una effettiva apertura del mercato della distribuzione carburanti.
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