Un balzo in avanti per il turismo estivo del 2007: saranno più di 34 milioni gli italiani che andranno in vacanza. Il 2,5% in più dellanno scorso con una spesa complessiva di 32 miliardi di euro, con una crescita di 5,7 mld rispetto al 2006.
E lItalia la regina incontrastata delle ferie estive; tanti gli italiani che affolleranno le nostre località turistiche sempre più concentrate nei mesi di luglio ed agosto scegliendo la compagnia dei familiari e la buona cucina, la cultura e larte sul tradizionale riposo fisico. La scelta è quasi un plebiscito: spiagge e monti della penisola sono scelti dal 72% dei turisti di casa nostra mentre a distanza seguono lEuropa con il 22% e gli Stati Uniti, anche esse mete in aumento.
E una delle tendenze più significative emersa dallindagine Confesercenti-Publica ReS sulla stagione estiva che vede un 20 per cento di italiani ancora indecisi se andare o meno in vacanza questanno, contro un 58% pronto a fare le valigie.
La macchina è il mezzo di gran lunga preferito (70%) seguito dallaereo (23%) per gli spostamenti.
Se i vacanzieri aumentano resta ancora ragguardevole il numero degli esclusi: rimarranno a casa oltre 13 milioni di italiani (il 23% del totale) o per motivi economici (il 33%,) o per problemi familiari (23%) o di lavoro (15%).
Sul quando non cè discussione: prevale decisamente lalta stagione su tutti gli altri periodi in calo piuttosto pronunciato, come dimostra la previsione di un – 13% a maggio-giugno ed a settembre-ottobre. Crescerà anche la spesa pro-capite prevista che salirà dai 767 euro dellanno scorso ai 934 del 2007. Mentre resta invariata la durata media della vacanza (circa 17 giorni).
Emergono poi sia la propensione al risparmio che la crescita di un turismo di elite che sceglie alberghi a 4 stelle per il soggiorno estivo (richiesta cresciuta dell11%).
Ma è ancora più significativo il modo di organizzare le vacanze: il 38% degli intervistati prenoterà il viaggio da solo e il 9% ne prenoterà solo una parte. E senza ricorrere al last minute che appare in leggera diminuzione.
E se il mare resta in cima ai desideri estivi degli italiani deve però cedere alcuni punti (dal 71% al 63%) a favore della montagna (+3%), delle città darte e della campagna.
Meno sedentari, ma anche non molto sportivi, gli italiani in vacanza sembrano volersi far catturare volentieri da visite a musei e beni culturali (+4% ) dalla curiosità per altre culture e popoli, dalla lettura di un libro, ma anche da buone passeggiate. Con un 2% che non disdegna fra le sue priorità di divertimento il tavolo da gioco. E si tratta di un piccolo esercito di circa 500.000 persone.
In tanti certamente si lasceranno sedurre senza molti pentimenti dalla buona cucina e dal buon vino locale (ancora +4%).
Ben il 77 per cento degli intervistati si dichiara anzi disponibile ad adeguarsi alle usanze ed abitudini alimentari del luogo scelto e circa il 50 per cento consumerà i pasti prevalentemente fuori di casa.
Se la maggioranza degli italiani sceglierà la famiglia per trascorrere il periodo di ferie, non pochi lo passeranno in coppia o con gli amici. Ed è in aumento la percentuale di italiani che si riposeranno raggiungendo la propria casa di proprietà. Risulta invece in diminuzione la scelta di alberghi e pensioni come pure delle case in affitto, mentre dovrebbe salire il numero degli ospiti nelle strutture di bed and breakfast.
Per Marco Venturi, Presidente della Confesercenti, i segnali di ripresa che giungono dal turismo estivo non vanno sottovalutati dal Governo e non possono essere ignorati dalla prossima legge Finanziaria. I dati sono evidenti: il turismo con i suoi 32 miliardi di euro nella sola estate ricorda a tutti che questo settore è un volano della crescita economica insostituibile e sempre più prezioso. Questa opportunità di crescita non va assolutamente sprecata, ma invece alimentata da politiche adeguate e considerata uno dei pilastri su cui costruire la ripresa economica del Paese. Ecco perché ci attendiamo scelte chiare per il settore già dal Dpef.
Non dobbiamo trascurare – conclude Venturi – i segnali di concentrazione sempre maggiore della domanda turistica nei mesi di luglio ed agosto. LItalia ha una stagionalità decisamente più breve dei suoi competitori e la proposta del vice presidente del Consiglio Rutelli di allungare la stagionalità turistica, modificando il calendario scolastico, non basta. Al governo chiediamo interventi che incoraggino lapertura più lunga delle imprese ed una serie di incentivi che favoriscano questo obiettivo.
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