Incontro con Sindacato Ingegneri e Architetti

Argomento di confronto è stato il futuro della città con il nuovo Regolamento Urbanistico recentemente adottato.
“È stato un incontro utile – dichiara Alberto Papini, Presidente dell’associazione di categoria del commercio – per confrontarsi sulle problematiche legate al Regolamento Urbanistico. Un tema caldo che coinvolge la città e il suo futuro economico”.
“Ed è stata l’occasione – prosegue Papini – per valutare alcune prospettive sul riutilizzo dei siti industriali come, per esempio, l’area ex-Lebole, la zona Galvani e quella di Pratacci. Per il futuro è necessario promuovere progettualità nell’interesse della collettività aretina”.
“Sull’area ex Lebole – aggiunge il presidente di Confesercenti – è necessario fare in modo che la città abbia più soluzioni da valutare oltre a quella della proprietà. L’area ex-Lebole è alle porte della città, è il biglietto da visita per Arezzo e rappresenta il futuro dell’economia aretina. Per questi motivi dotrebbe prevedere un collegamento anche con Pescaiola e con il Centro Affari”.
“In quell’area, da parte nostra – dichiara invece il direttore Mario Checcaglini – il dibattito, nei mesi scorsi, è stato molto intenso. Confesercenti si oppone all’ipotesi di grandi struttura di vendita nell’area ex-Lebole, poiché ritenute non solo dannose per il settore del commercio ma anche per gli interessi dell’intera collettività aretina. Le aree strategiche non possono avere un unico motore di sviluppo. E in quest’ottica vogliamo affrontare le problematiche legate al nostro territorio, per sviluppare una nuova città del futuro, capace di far crescere l’economia aretina.
Secondo i rappresentanti del Sindacato Ingegneri e Architetti, l’incognita sul disegno di tutte le aree importanti rappresenta una zona grigia del Regolamento Urbanistico recentemente adottato, al pari di una “carta geografica” che presenti ampie aree vuote.
E’ perciò impossibile capire quali siano le idee di trasformazione per la nostra città nei prossimi anni.
Gli Ingegneri e Architetti presenti all’incontro hanno concordato sulla necessità di procedere speditamente e con la massima trasparenza alla definizione delle scelte per le aree strategiche ritenute prioritarie tra le quali l’area ex-Lebole è certamente quella privilegiata, per collocazione, dimensioni e per non avere proprietà frazionata. Il Sindacato ritiene che la discussione sulle funzioni da collocarvi sia fuorviante in assenza di scelte di tipo urbanistico, le quali prescindono, in buona parte, dalle destinazioni: importante è inserire l’area nel circuito urbano, stretta come è tra infrastrutture di trasporto. Nessuna destinazione di zona potrà prescindere dal trovare, prima, relazioni con il centro, Pescaiola e Fiorentina, Centro affari compreso, ricordando che le funzioni cambiano ma la struttura delle città resta.
Per questo l’amministrazione comunale dovrà fare ciò che non è stato fatto, cioè un disegno urbanistico dell’area capace di consegnare l’area ex-Lebole alla città. Quanto al dibattito sulle “funzioni” in genere, riteniamo che la città è tale solo se esiste un mix di funzioni diverse. L’attuale città, figlia della zonizzazione è insoddisfacente, insicura ed emarginante. Questo è anche un modo per non disperdere il patrimonio di idee che Peter Calthorpe ha portato ad Arezzo e per dare un senso ai 10 lunghi anni di preparazione del PRG.
Infine i rappresentanti di Confesercenti hanno evidenziato le forti perplessità di tutte le categorie economiche e professionali della città nei confronti del Regolamento urbanistico.
I rappresentanti di INARSIND, hanno ricordato la Lettera Aperta al Primo Cittadino, firmata da 201 professionisti, segno evidente di grande insoddisfazione verso il nuovo strumento urbanistico. Per questi motivi auspicano che l’amministrazione esamini le oltre .2000 osservazioni con attenzione, rispetto, imparzialità e buona volontà e ne sappia cogliere lo spirito critico ma propositivo, nell’interesse dell’intera città.

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