Giovedì 19 novembre, è stata pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato non ammissibili le questioni di legittimità sollevate sugli articoli relativi a copianificazione e commercio della legge regionale della Toscana.
Ciò permette ed obbliga i Comuni ad intervenire sullo sviluppo del Commercio dando allo stesso un rilievo particolare sia nelle scelte dei Piani Strutturali che dei vari piani esecutivi, contrastando quindi le ipotesi di liberalizzazione selvaggia.
Confesercenti, nella fase di approvazione della legge regionale urbanistica, aveva fortemente sollecitato che fossero trovate soluzioni; ed oggi la Corte conferma che occorre un’ azione di tutela del commercio di vicinato e delle attività presenti nei Centri Storici.
“Siamo soddisfatti dell’esito della sentenza della Corte, che produrrà effetti positivi sulle nostre città; tornerà, finalmente, al territorio la possibilità di assumere decisioni in materia del commercio. – commenta Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Toscana – La programmazione urbanistica relativa alle Grandi e Medie superfici di vendita, anche in forma aggregata, viene pienamente confermata; anche, attraverso lo strumento innovativo della conferenza di copianificazione, poiché da oggi occorrerà il confronto tra tutti i Comuni e luoghi interessati.”
“Gli effetti positivi della sentenza andranno a stabilizzare tutte le situazioni in sospeso; una soluzione, anche, per la questione della media distribuzione aggregata che si equipara alla grande distribuzione. – continua Nico Gronchi – Era impensabile che 10 negozi limitrofi da 1.000 mq non costituissero un esempio di grande distribuzione; oppure che Comuni con 5.000 abitanti potessero progettare l’insediamento di superfici commerciali da 30.000/40.000 mq, senza tenere in considerazione gli effetti prodotti sui territori limitrofi.”
“Questa sentenza bloccherà sul nascere la voglia di speculazione di coloro che hanno tentato di far passare in vari modi nuovi insediamenti piccoli, medi e grandi in Toscana, approfittando della mancanza di una normativa specifica. – conclude Nico Gronchi – Con l’esito della sentenza della Corte Costituzionale, è stata confermata la scelta politica della Regione Toscana di trovare un equilibrio tra piccola, media e grande distribuzione, che noi abbiamo fortemente sostenuto”.