L’auto resta in garage.

La corsa implacabile del caro prezzi per i carburanti comincia a far vacillare anche i più ottimisti fra gli automobilisti italiani. E diventa sempre più rilevante il numero di coloro che lasciano le chiavi della macchina sul cruscotto più del solito. Secondo un’indagine Confesercenti-Publica ReS i prezzi record di benzina e gasolio hanno spinto il 45% degli italiani a usare meno la propria vettura. Una percentuale che però al sud balza al 49%. Il “passo indietro” riguarda praticamente un possessore di auto su due. Nella “via crucis” della rinuncia alla macchina va segnalato anche quel 16% di automobilisti che si sente scoraggiato in particolare dalle difficoltà di parcheggio. Segue poi un gruppo di intervistati, il 13%, che individua nei motivi di lavoro una delle cause principali per un più ridotto uso dell’auto. Resta quasi nulla, invece, la fiducia nei mezzi pubblici: solo il 2% lascia la macchina perché nota un miglioramento del servizio. Ancor più significativa la percentuale degli automobilisti che già pensano in futuro di lasciare più spesso la vettura in garage: il 36% del campione. Mentre il 60% non prevede per ora rinunce, sperando probabilmente in qualche frenata del prezzo del petrolio che eviti loro di tener il piede sul freno della propria macchina. Intanto rispetto al 2007 gli automobilisti che prendono meno l’auto superano quelli che invece hanno deciso di usarla di più (26% contro il 21%) mentre un altro 45% del campione tiene duro. A guidare la fila dei “rinunciatari” sono gli ultra 55enni: Infatti la quota di chi prende meno l’auto sale – dalla media generale del 26% – al 31% per la fascia d’età compresa fra i 55 e i 64 anni. Sale ancora di più – al 36% – fra gli oltre 65enni. Mentre fra coloro che vanno “controcorrente” e dichiarano di usare di più l’auto ci sono i più giovani: nell’ultimo anno ha usato di più la macchina il 43% dei 18-24enni ed il 32% delle persone fra i 25 e i 32 anni. Sul piano territoriale i veri “irriducibili” si dimostrano gli automobilisti del centro Italia con il 25%. Quasi la metà degli intervistati (il 47%) intanto ha compiuto qualche sacrificio pur di non separarsi troppo dalla propria auto. Per resistere all’urto delle spese crescenti necessarie a mantenerla, il 46% degli italiani ha tagliato in primo luogo le spese personali, mentre un 44% ha limitato le uscite dedicate allo svago ed allo shopping.Il 32% invece ha sacrificato qualche viaggio o un poco di vacanza. Sono pochi invece – solo il 6% – quelli che hanno preferito spendere per l’auto piuttosto che riempire il frigo di casa. Come intervenire? Secondo la Confesercenti si deve intervenire sulle accise nell’immediato. In prospettiva si deve incentivare la ricerca, aumentare il numero di auto e mezzi pubblici elettrici, sviluppare la rete di metropolitane e treni veloci.Ma occorre anche fare un grande sforzo di investimenti per scommettere sull’auto ecologica del futuro. Il matrimonio fra auto e fonti alternative deve fare passi in avanti, studiando fino in fondo le possibilità di sfruttare energia pulita.

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