NO AI RISTORANTI CAMUFFATI

L’obiettivo: riportare la ristorazione nei ristoranti e non nelle piazze

“Riportare la centralità della ristorazione nei ristoranti e non nelle piazze o negli agriturismi.
Riconoscere il valore alla professionalità della ristorazione. Stop ai cuochi della domenica”. Sono queste le richieste avanzate dagli operatori della ristorazione che si sono incontrato oggi nella sede di Confesercenti di Via Fiorentina.
Gli operatori con attività dislocate su tutto il territorio provinciale hanno voluto affrontare l’annoso, quanto attuale, fenomeno della cosiddetta sagra selvaggio al quale si è unito recentemente la questione della nuova legge sugli agriturismi che preoccupa gli operatori della ristorazione che vedono un ulteriore concorrenza sleale negli agriturismo.
Dal Valdarno alla Valdichiana, dalla Valtiberina al Casentino, la richiesta è la stessa:“No ai ristoranti camuffati” dicono i ristoratori. “Siamo preoccupati dalla legge che rappresenta una vera e propria minaccia per la ristorazione toscana di qualità e per la tradizione dell’accoglienza tipica della nostra regione. La nuova legge consente agli agriturismi di servire pasti a tutti quindi anche chi non alloggia presso l’agriturismo. In sostanza questa norma trasforma le strutture definite agrituristiche in tanti esercizi della ristorazione. E per loro ci sono regole differenti: costi e adempimenti minori. Al contrario maggiori privilegi.”
“Perplessità sono state avanzate anche sugli eventuali controlli – dice Stefano Micheli, responsabile dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti. La decisione è quella di unirsi e con il sostegno dell’associazione di categoria scrivere alla Regione affinché si impedisca di far soffrire ulteriormente il settore della ristorazione”.

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