PHONE CENTER: LETTERA AL QUESTORE

Per Mario Checcaglini direttore di Confesercenti, il grave episodio di cronaca accaduto sabato all’interno della galleria Guido Monaco è il segnale che c’è bisogno di un intervento urgente da parte delle Istituzioni. In particolare occorre che le istituzioni monitorino l’attività de phone center. Checcaglini scrivendo al Questore e all’assessore al commercio del Comune di Arezzo ricorda problema come la questione sia largamente avvertita, non solo nel territorio aretino ricordando la normativa stringente adottata in proposito dalla Regione Lombardia, o quanto avvenuto in provincia di Firenze dove nel corso del 2009 ben 56 phon center, su 328, hanno visto sospesa l’autorizzazione all’esercizio.
“In città, numerosi operatori di bar e ristoranti – dichiara Checcaglini – costantemente ci sollevano il disagio, divenuto oltremodo insopportabile, conseguente la presenza in città di numerose attività di phone center. Per questo ci siamo permessi di scrivere al Questore e all’assessore al commercio del Comune di Arezzo per segnalare tale disagio”.
“Gli operatori – prosegue il direttore di Confesercenti – infatti ci segnalano che attorno ai phone center si generano spesso situazioni legate quantomeno anche all’abuso di alcol. Tale situazione condiziona le attività prossime a queste, che magari sono impegnate quotidianamente per riqualificare le zone in cui operano. Un esempio, è proprio la Galleria di Via Guido Monaco, dove il gestore del bar ristorante da tempo opera per riqualificare quello spazio urbano, e dove purtroppo sabato si è verificata la lite”.
“Il problema – sottolinea Checcaglini – è che spesso all’interno delle attività di phone center le persone facilmente possono accedere alle bibite alcoliche. Questo rappresenta un problema non solo per chi poi abusa, ma soprattutto per quanti vi hanno a che fare, cittadini o esercizi commerciali.”
“L’abuso del consumo di bevande alcoliche – aggiunge Checcaglini – è favorito dalla presenza in molte di queste attività di frigo-bar a ‘libero servizio’. Ed è forse proprio questo aspetto che favorisce l’abuso di alcol e il degrado. L’abuso infatti è legato alla mancanza dei controlli nella distribuzione di bibite alcoliche a differenza di quanto viene fatto dai baristi tradizionali che si astengono dal venderle a chi è già in stato di alterazione. Mentre il degrado è la conseguenza della consumazione esterna al locale che porta il consumatore a disperdere la bottiglia per strada. Per questi motivi abbiamo inviato una lettera con la quale chiediamo al Questore maggior controlli e all’assessore al commercio di valutare l’eventualità di redigere un regolamento che renda più rigorosa la normativa a cui sono sottoposti i phone center”.
“Come Confesercenti, – conclude il direttore – chiediamo quindi maggiori servizi di controllo, con verifiche anche amministrative, soprattutto durante le ore serali e notturne. E questo anche per correttezza di quanti esercitano l’attività di phone-center nel rispetto delle norme”.

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