Tracciabilità inutile, imposte già pagate. Ridurre invece i costi per incentivare moneta elettronica.
“L’entrata in vigore della norma che introduce le sanzioni in caso di mancato utilizzo del POS rischia di tradurre il provvedimento in costi insostenibili per le imprese più piccole, specie a conduzione familiare” commenta con preoccupazione Margherita Maniscalchi, presidente provinciale Assotabaccai Confesercenti Arezzo “ma annullerebbe lo stesso principio condivisibile alla base delle sanzioni per alcune tipologie di impresa: la lotta all’evasione fiscale, tramite l’obbligo di accettazione di pagamenti con carta e bancomat, è un controsenso nel caso delle tabaccherie che sono, infatti, concessionarie dello Stato”.
“Ben venga, dunque”, continua Margherita Maniscalchi “il contrasto all’economia sommersa attraverso l’incentivo della moneta elettronica, ma non bisogna dimenticare che i gestori di tabaccherie/ricevitorie sono operatori economici per conto dello Stato: la sanzione è una procedura incongrua in questo caso e ne farebbe decadere, di fatto, l’obbligo per chi acquista prodotti sottoposti a regime di monopolio o in concessione, come tabacchi, valori bollati, ricariche telefoniche, giochi ed altri servizi”.
Pertanto, già nei giorni scorsi anche Assotabaccai Confesercenti Arezzo ha sollecitato i vertici nazionali affinché venisse richiesto quanto prima un confronto con il Governo in merito all’esclusione delle tabaccherie/ricevitorie dall’obbligo di pagamento con moneta elettronica per quanto riguarda i generi di monopolio. Si tratta di una misura inopportuna e che rischia, inoltre, di aumentare gli oneri, a volte più alti dello stesso margine di guadagno.
“Bisogna creare, invece” commenta infine la presidente di Assotabaccai Confesercenti Arezzo Maniscalchi “le condizioni perché i costi di gestione delle transazioni bancarie, effettuate utilizzando la moneta elettronica, siano ridotti o addirittura azzerati: questa è la strada maestra da seguire per incentivarne l’uso”.