Positiva assemblea promossa da Confesercenti

Un incontro costruttivo e partecipato è stato quello promosso da Confesercenti tra gli albergatori del Valdarno aretino e fiorentino. Definite le linee da seguire per promuovere il settore e formato un gruppo di lavoro che in breve tempo costituirà un’associazione tra gli albergatori con l’obiettivo di presentare alle amministrazioni locali proposte utili per promuovere e rilanciare il turismo.
All’incontro al quale hanno partecipato numerosi operatori del Valdarno e rappresentanti della Confesercenti di Arezzo, e di Firenze non è voluto mancare neppure il neo presidente di Asshotel Toscana Bruno Migneco a testimonianza di come il turismo in Valdarno sia considerato una risorsa.
E Mario Checcaglini direttore di Confesercenti Arezzo ha dichiarato: “Tutti oramai affermano che nel turismo è necessario, come si sul dire, fare sistema, cioè gli enti locali devono muoversi coordinandosi, la promozione del territorio deve considerare tutti gli aspetti, dalla produzione alle bellezze naturali e artistiche; noi proviamo a fare sistema mettendo assieme le imprese che operano nel settore”.
“È per questo – prosegue Checcaglini – che il primo passo è stato fatto, costituendo un gruppo di lavoro al cui coordinamento sono stati chiamati Barbara Brogi e Paolo Bennucci, entrambi albergatori che operano in Valdarno. Gli aderenti sono motivati e energicamente metteranno sul tavolo degli amministratori delle soluzioni indispensabili per dare nuovo slancio al settore del turismo.”
“Già si parla di idee – conclude il direttore di Confesercenti Arezzo – per la promozione del territorio; pacchetti turistici, acquisti comuni, lo sviluppo di alcuni aspetti legati alla gestione delle attività sono alcune strade da percorrere. L’assemblea da noi promossa è risultata utile per gli albergatori che si sono confrontati. Dal convegno è emersa anche la volontà da parte degli operatori di impegnarsi per costituire un marchio identificativo del territorio “Valdarno” e per trovare soluzioni per contrastare l’abusivismo”.

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