Presentato ad Anghiari il libro di Biagioni

“Nada, la ragazza di Bube”, il libro di Massimo Biagioni, è stato presentato il 9 giugno ad Anghiari dal Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini: dal Sindaco Danilo Bianchi e da Mario Checcaglini, Direttore provinciale di Confesercenti. Con loro non solo l’autore, il Direttore regionale di Confesercenti, ma anche Nada Giorni, cioè la “ragazza di Bube”.
“La ragazza di Bube” è il fortunato titolo di un romanzo di Cassola, ma è anche la storia vissuta subito dopo la guerra di liberazione da Nada Giorgi, una ragazzina di Pontassieve che si innamora di “Bube”, un partigiano ribelle e coraggioso originario di Volterra, condannato ad espiare duramente anche per colpe non sue.
Il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini ha sottolineato durante il suo intervento come questo libro ripercorra non solo la storia vera di Nada e Renato, due ragazzi che sono diventati grandi passando attraverso prove durissime, schiacciati da una storia parallela, quella di Mara e Bube, i soggetti di un affresco di grande impatto dei sentimenti, della letteratura italiana del Novecento, ma rappresenti anche un momento di valorizzazione della storia partigiana, di ricordo degli eccidi nazisti che tante vittime causarono in Toscana, della vittoria e dell’entusiasmo per la libertà riconquistata.
Biagioni con il suo intervento ha ricordato come la sua intenzione fosse quella di una corretta rilettura di una “storia sbagliata”, di aule di tribunali, di condanne, del peregrinare nelle celle di Alessandria, Porto Azzurro e San Gimignano. Biagioni ha voluto raccontare un’altra verità. Un altro punto di vista, quello vissuto sulla propria pelle dalla testimone – protagonista, e si racconta della mancata gioventù e del mancato riscatto, dell’improvvisa notorietà del romanzo e del film di Comencini, del matrimonio in carcere e della libertà, della difficoltà a vivere una vita normale per due persone a cui è toccato in sorte di vivere una storia più grande di loro.
Nada Giorni, la “ragazza di Bube” ha voluto ringraziare l’autore per la cura e la sensibilità posta nella stesura del libro, che ha il pregio per Lei ed il figlio non solo di rappresentare il racconto reale delle loro vicende familiari, ma anche di ricondurle a quel contesto storico e sociale vissuto direttamente dai protagonisti di allora.

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