“Non possono essere autorizzate manifestazioni di sola somministrazione che durano due settimane”
“In merito a quanto sollevato dal signor Sisi, componente della commissione sagre in rappresentanza delle associazioni che organizzano le sagre, ci dichiariamo in accordo con lui” dichiara Valeria Alvisi, vicedirettore di Confesercenti e membro anche lei della commissione sagre.
Precisamente. Sisi solleva il fatto che il regolamento che il Comune recentemente ha approvato non interviene, regolamentandole, manifestazioni che non si definiscono sagre, ma che somministrano cibi e alimenti e che fuori dal regolamento hanno durata anche di 13 giorni.
Anche in questi giorni una manifestazione che ha queste caratteristiche, di durata di ben 13 giorni dove cibi e bevande sono l’elemento essenziale, è pubblicizzata sui muri della città. “Ha ragione.-prosegue Valeria Alvisi – Riteniamo, perlomeno per noi, associazione di ristoratori, che il regolamento doveva riportare ordine in un settore nel quale la ristorazione tradizionale subisce la forte concorrenza di tanti che di questa attività ne fanno uso, quando va bene, per finanziare ogni sorta di attività e quando per così dire va male, ne approfittano per mettere in tasca denaro sostanzialmente esentasse. Perciò concorrenza sleale l’abbiamo chiamata. Perciò se Sisi giustamente chiede di estendere a tutti il regolamento approvato dal consiglio comunale per sagre feste paesane, in sostanza a tutta la somministrazione straordinaria, siamo con lui; se invece vuole approfittare dell’occasione e buttare il regolamento al macero, non siamo d’accordo. Rammentiamo che quanto ha approvato, in questo caso il Comune di Arezzo ma anche altri comuni, in materia, ci appare sdel tutto insufficiente e che ben altro sarebbe necessario per riportare ordine in un settore che ha valicato di molto quanto lo spirito, se non il dettato delle norme, pareva consentire alla somministrazione straordinaria. Rammentiamo che tale somministrazione, quando condotta da associazioni, sostanzialmente non versa tasse e imposte e in tanti comuni della provincia nemmeno i costi di smaltimento dei rifiuti, ma, e non sempre, solo il suolo pubblico. Per queste ragioni da tempo chiediamo alla regione una regolamentazione nel codice del commercio”.
Anche Confesercenti intende sollevare la questione al Sindaco e all’assessore al commercio, lo farà nei prossimi giorni chiedendo loro un incontro urgente, chiedendo di intervenire sul citato regolamento, in particolare per non consentire più che possano essere autorizzate iniziative dove appunto è prevista la somministrazione e che possano durare nel tempo anche 13 giorni.